Vicoletto Donnaregina – Vicolo della Cultura

Un vicoletto, fino a pochi giorni fa buio e anonimo, di passaggio tra Via Duomo e Largo Donnaregina, dove è ubicato lo straordinario Complesso Monumentale di Donnaregina e la sede della Curia Arcivescovile, si è trasformato, per iniziativa dell’Associazione Vicolo della Cultura insieme alla libreria A&M Bookstore, con i murales della giovane street artist e scenografa napoletana Trisha Palma, in Vicolo di Cultura. In un mondo che nelle varie epoche storiche, fino ad oggi, ha visto la donna sacrificata, spesso mortificata, i volti di cinque donne che hanno lasciato un segno, Frida Kahlo, Michela Murgia, Rita Levi Montalcini, Matilde Serao, Artemisia Gentileschi sono un tributo alla resilienza, al coraggio, alla determinazione, alla fatica occorsa perché il ruolo della figura femminile nell’arte, nella scienza, nella società, nella politica, nella vita, fosse riconosciuto.

Ciascuno di quei volti è dipinto insieme ad una frase che rappresenta l’estrema sintesi di esistenze straordinarie, di percorsi di vita che diventano modelli positivi, messaggi di speranza: amare se stesse e la vita come passo “obbligato”per amare gli altri, Frida; il potere graffiante delle parole e il linguaggio che uccide: “Stai zitta” è il titolo del libro di Michela Murgia e la sua risposta è decisa, assertiva: “non staremo zitte mai più”. E ancora le parole di Rita Levi Montalcini che con la sua straordinaria umanità ha testimoniato come l’intelligenza unita allo studio appassionato può cambiare il mondo. E poi c’è Matilde Serao, visceralmente legata a Napoli, emblema di emancipazione, prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, in un’epoca in cui il giornalismo era appannaggio esclusivo degli uomini. E la carrellata di donne, iniziata dalla pittrice Frida Kahlo, si chiude con un’altra pittrice, Artemisia Gentileschi che ha mostrato al mondo intero con la sua arte sublime cosa una donna è capace di fare.Tra i murales le edicole che ricordano Guerriera Guerrieri, direttrice della Biblioteca nazionale a cui si deve la salvezza dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale di un immenso patrimonio librario, tra i più preziosi e antichi al mondo e Maddalena Cerasuolo, detta Lenuccia, operaia partigiana eroina delle Quattro giornate di Napoli, insignita di medaglia al valore militare.

A Vicoletto Donnaregina l’arte si fa veicolo di riflessione, di conoscenza, di riscatto, con un un linguaggio che è alla portata di tutti, fuori da gallerie e musei, semplicemente passeggiando. E dietro i murales c’è un altro messaggio, altrettanto potente.

La rigenerazione urbana che trasforma il degrado in bello, attraverso l’energia e la potenza dell’arte.

Il progetto avviato già nella Sanità dalla Onlus Opportunity ha visto nascere in un quartiere “difficile” sentieri di colore, di storia, di condivisione, di cultura, biblioteche a cielo aperto.

Così un vicoletto qualsiasi diventa esso stesso tappa culturale, il terzo vicolo di cultura dopo Vico Montesilvano e Vico Buongiorno nel rione Sanità. Da luoghi confiscati alla camorra a terreno di una sfida emozionante, inclusiva, attiva, virtuosa contro la criminalità e il degrado urbano. La cultura e l’arte come vettori di cambiamento, di speranza, di riscatto, di educazione alla bellezza. Ed è una sfida vinta.

Scritto da:

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Marialaura D'amore

Laureata in giurisprudenza, lavora nel settore pubblico e nutre un grande amore per l’arte, la storia, le architetture, i musei e i panorami di Napoli, che fotografa nelle sue passeggiate.

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